Calvino e il ruolo della letteratura
Calvino è, uno scrittore che cambia spesso registro, alla ricerca di forme espressive nuove, che non riproduce mai se stesso, ma si modifica ininterrottamente e, nel continuo alternarsi di realtà e fantasia, mostra il gusto per la pura invenzione, per il favoloso e il sorprendente.
Alla base di tutto, però, c’è sempre la convinzione che la letteratura sia un mezzo potente per affrontare il mondo, per uscire dal labirinto della sua complessità, perché «le cose che la letteratura può insegnare sono poche, ma insostituibili […] la letteratura può insegnare la durezza, la pietà, la tristezza, l’ironia, l’umorismo, e tante altre di queste cose necessarie e difficili».
La letteratura è, dunque, una forma di conoscenza della realtà perché, anche quando è fantastica e immaginifica, non abbandona mai il contatto con la vita reale: semplicemente, permette di conoscere la vita in un proprio modo specifico.