Domande difficili
[immagine tratta da Le ragioni della lingua – Grammatica di approfondimento]
La grammatica spesso intimorisce e a volte annoia. Ma se invitiamo le studentesse e gli studenti a studiarla con lo spirito del ricercatore, senza timori e sudditanze psicologiche, se accettiamo e anzi sollecitiamo le loro riflessioni e le loro domande, questa materia può diventare davvero interessante e sviluppare capacità logiche e spirito critico.
La grammatica – lo sappiamo – comprende zone oscure, in cui le distinzioni sfumano, le classificazioni scricchiolano. Come insegnanti non dovremmo nascondere la polvere sotto il tappeto: in alcuni casi le cose si possono spiegare; in altri non rimane che la risposta è così perché è così, intendendo, con questo, che una certa regola grammaticale è puramente convenzionale, e in questo caso le perplessità e le obiezioni “ragionevoli” dei nostri studenti sono assolutamente legittime oltre che utili per un apprendimento attivo.
Per dare voce a questo garbato dissenso – non solo degli studenti ma anche di chiunque si trovi a riflettere sulle apparenti o reali incongruenze del sistema “grammatica” – abbiamo immaginato un Pierino o una Pierina virtuali, un po’ saccenti ma in fondo simpatici, che intervengono continuamente con la loro mano alzata e un educatissimo Scusi prof a cui segue una domanda spesso insidiosissima.
Nei volumi annotati dedicati all’insegnante abbiamo provato a dare delle risposte a questi ipotetici Scusi prof, come si può vedere nell’immagine in apertura di questo post.
Vi riconoscete (come insegnanti, come studenti o come semplici curiosi) in questa dinamica di domande e risposte? Vi va di partecipare a un sondaggio completamente anonimo?